OTOPLATICA
E’ un intervento che serve a modificare la proiezione dei padiglioni auricolari che si presentano eccessivamente prominenti.
E’ molto richiesto in età scolare perché questa irregolarità crea notevoli disagi e fastidi.
E’ possibile effettuare l’intervento già all’età di 7 anni, anche in anestesia locale, con il supporto dell’anestesista.
Attraverso una incisione effettuata nel solco retroauricolare, si procede all’isolamento ed al rimodellamento della cartilagine con lo scopo di ridurre la proiezione del padiglione auricolare e rendendolo meno visibile.
Dopo 48 ore è possibile ritornare alle normali attività ma è preferibile portare una medicazione moderatamente compressiva per 4 o 5 giorni.
Le orecchie a sventola, definite con termine medico “orecchie ad ansa”, vengono corrette con un intervento definito otoplastica che serve appunto a riaccostare le orecchie prominenti al capo. I migliori candidati per questo intervento sono i bambini in età pre-scolare. Infatti le orecchie terminano il loro accrescimento intorno al 4° anno di vita e sarebbe opportuno quindi evitare problemi psicologici in fase adolescenziale, essendo tale deformità presa di mira dai compagni di gioco. L’intervento correttivo può comunque essere eseguito anche in età adulta senza aggiunta di rischi.
La deformità dell’orecchio a sventola può essere causata da due tipi di malformazione: o (più frequentemente) dal mancato sviluppo di una piega dell’orecchio che anatomicamente prende il nome di antelice, o (più raramente) dall’aumentato sviluppo della conca auricolare. Talvolta i difetti possono essere presenti contemporaneamente. La deformità può colpire anche un solo orecchio.
Rischi
Se l’otoplastica è eseguita da un chirurgo plastico esperto, le complicanze sono rare e solitamente minori. La complicanza più grave è un’infezione a carico della cartilagine che può causare alterazioni e quindi pregiudicare il risultato finale. Normalmente viene ben controllata con terapia farmacologia.
Preparazione all’intervento
Sarebbe opportuno non forzare mai la mano ai bambini per farli sottoporre all’intervento chirurgico, ma attendere la loro richiesta. Saranno in tal modo molto più motivati ad accettare le seccature del post-operatorio.
E’ buona norma, a cominciare dalla settimana precedente all’intervento, non assumere Ac. Acetilsalicico (aspirina) per evitare problemi di coagulazione, e per i pazienti adulti e fumatori, astenersi per almeno 4 settimane (due prima e due dopo l’operazione).
Se si è reduci da un’infezione o una malattia sarebbe prudente posporre l’intervento chirurgico.
I pazienti adulti vengono operati in regime di Day-Surgery (dimissione nello stesso giorno) e per loro è indispensabile venire accompagnati da una persona che possa prendersene cura nel riaccompagnarli a casa e nelle necessità delle prime ore.
L’intervento chirurgico
Qualsiasi sia la tecnica utilizzata, la procedura chirurgica richiede all’incirca 1 ora.
Per la correzione dell’antelice si procede con un’incisione al dietro dell’orecchio, attraverso la quale si raggiunge la struttura cartilaginea da rimodellare. Si procede quindi a ridefinire l’antelice sfruttando le caratteristiche di elasticità e memoria della cartilagine, senza asportarne alcuna porzione e senza utilizzare punti di sutura, così da evitare possibili recidive. La cicatrice rimane soltanto nella porzione posteriore ed è così perfettamente mimetizzata. Per i piccoli pazienti si possono utilizzare punti riassorbibili in modo da non creare il problema della loro rimozione. Un bendaggio va posto a protezione dell’area operata.
Per la metodica di riduzione della conca (quindi con la piega dell’antelice ben definita) viene asportata una semiluna di tessuto a tutto spessore dall’interno del padiglione auricolare che determina l’accostamento dell’orecchio al capo. In questo caso la cicatrice si trova sia dietro che avanti, ma è comunque ben mimetizzata. Anche per questa tecnica è opportuno effettuare un bendaggio protettivo.
L’Anestesia
Nei bambini l’intervento viene eseguito in Anestesia Generale, mentre negli adulti può essere eseguito in Anestesia Locale con aggiunta o meno di sedazione.
Il post-operatorio
Il dolore nell’immediato post-operatorio è ben controllato dalla terapia farmacologia. Dopo alcuni giorni il bendaggio lascia il posto ad una medicazione più leggera, particolarmente importante nelle ore notturne. Tale bendaggio va portato, soltanto durante il sonno, per 4 settimane.
Problemi particolari dell’orecchio
Oltre alle orecchie a sventola ci sono una serie di alte deformità che trovano risoluzione nell’intervento correttivo. Tra esse ricordiamo: le “lop ear” che hanno la porzione superiore che si ripiega in avanti e vero il basso; le “orecchie a coppa” che sono molto piccole; le “orecchie a conchiglia” che hanno perso la piega ed il margine nella porzione superiore; nonché deformità a carico del lobo auricolare. E’ opportuno discutere con il chirurgo circa le possibilità correttive legate al caso specifico.
Ripresa dell’attività
Il ritorno alle normali attività avviene in tempi brevi. E’ buona norma comunque attendere la prima medicazione che si effettua in 7° giornata post-operatoria.
Ai pazienti più piccoli si raccomanda di evitare tutti i giochi più pericolosi che possano portare a traumi accidentali della zona trattata. Allo stesso tempo è interdetta (sia ai bambini che agli adulti) l’attività sportiva per 4 settimane.
Il nuovo aspetto
E’ importante ricordare che l’obiettivo dell’intervento chirurgico è una buona correzione, che non è sinonimo di perfezione e che soprattutto una perfetta simmetria dei due lati non esiste in natura.
Ciò non di meno, se le aspettative sono realistiche, la correzione delle orecchie a sventola è uno degli interventi che dà maggiori soddisfazione al/la paziente.
La correzione delle orecchie a sventola può cambiare l’aspetto e restituire quella self-confidence perduta, ma non necessariamente cambia il proprio look secondo i propri desideri o modifica il modo di fare delle persone che ci circondano.